Sono passati ben 10 anni dal fatidico
giorno in cui ho dovuto decidere di rimanere a casa con i miei
pupetti 24 ore non stop.
Ricordo perfettamente l'angoscia del
periodo in cui ho cercato di convincermi che fosse la soluzione
migliore, che in fin dei conti sarebbe stato meglio per tutti, che
avrei potuto dedicarmi totalmente ai mie cari senza corse e affanni e
che “mille altre scuse più o meno plausibili”. In realtà io non volevo, non
riuscivo a convincermi, non ce la facevo a rassegnarmi.
Come potevo da un lavoro dinamico come
responsabile delle risorse umane, responsabile della sicurezza e
qualità, insomma un lavoro che implicava di incontrarmi e
confrontarmi con davvero tante teste e persone, finire a
responsabile solo di casa mia e solo di me stessa?
Lo ammetto: mi sentivo soffocare!
Certo mio marito aveva un lavoro che ci
poteva mantenere senza problemi, non mi sarebbe mancato nulla dal
punto di vista materiale ma mi sarebbe, di sicuro, mancata la cosa
più importante: l'aria.
Io ho bisogno di rapportarmi con gli
altri proprio come ho la necessità vitale di respirare.
Comunque dopo lunghi mesi di decisioni
e ripensamenti, mi sono ritrovata a consegnare la fatidica lettera di
dimissioni. Non potevo crederci, cosa stavo facendo?
Non so se tu mi capisci, se hai vissuto
una situazione come la mia.
Quel mattino presi la mia piccola di
solo un anno e mi diressi verso l'ufficio, l'auto proseguiva da sola
mentre il mio piede poco convinto premeva sull'acceleratore. Lei
viaggiava in avanti ma il mio corpo frenava e urtava contro il sedile
per retrocedere.
Mentre guidavo, mia figlia da dietro
attirava la mia attenzione, mi faceva tante smorfie e sorridevo.
Aveva, ha tutt'ora, due occhioni meravigliosamente profondi, scuri,
determinati e simpatici.
Tutto sommato, iniziai a pensare, non
sarebbe stato male passare tutto il tempo in sua compagnia e delle
altre due pesti, di 6 e 3 anni.
Proprio per loro tre avevo maturato
questa scelta di rimanere a casa, per seguirli direttamente e per
evitare i mille giri, di consegna a scuola, trasporto dalle eventuali
baby sitter di turno, o di ricerca del nonno che potesse rattoppare
qualche buco in caso di malattie o imprevisti. E poi diciamoci la
verità i figli crescono in fretta e il tempo speso con loro non
tornerà più, iniziavo a sentirmi una privilegiata in fin dei conti,
potevo scegliere liberamente di stare a casa con i miei piccoli...
“ Ma si dai” mi dissi “ tra due o
tre annetti, ricomincio a lavorare” ed entrai a consegnare la mia
lettera un tantino più rilassata e convinta.
Come dicevo sono passati ben 10 anni e
sono ancora qui a fare la casalinga, madre, moglie full time ma nel
frattempo ho fatto tantissime esperienze, ho seguito corsi per
approfondire i miei interessi, che avevo dovuto accantonare per via
della mancanza di tempo, sono cresciuta come persona, mi sono
responsabilizzata ulteriormente, sono riuscita a dedicare tempo alle
mie amicizie e a me stessa e ora sono felice, appagata, soddisfatta
di quella scelta fatta dieci anni fa.
Ho capito che fare la casalinga ti apre
un mondo di possibilità, anche sociali ed economiche se lo desideri
veramente. Ti dà la facoltà di scegliere, di vagliare, di muoverti
liberamente.
Mi sono ritrovata nei panni della madre
in carriera e ci stavo a pennello ma poi quando ho indossato l'abito
della mamma casalinga mi sono vista altrettanto affascinante e
appagata.
“Va bene” mi dirai “ e quindi,
dove vorresti arrivare?”
Te lo spiego subito ;O) cosa sta
frullando nella mia mente: ho aperto questo blog per farlo diventare
un contenitore di spunti, idee, supporto per tutte le donne,
casalinghe impegnate in esclusiva tra le mura domestiche o lavoratrici
in itinere e sempre di corsa tra casa e lavoro.
Un angolo che possa essere di aiuto
anche solo per strappare un sorriso o un “ah meno male che non sono
l'unica!”
Un posticino tra sole donne, tutto in
rosa ma anche fucsia, arancione, verde, azzurro, blu perchè noi
donne abbiamo sempre una soluzione a tutto e sappiamo affrontare la
vita sempre con lo spirito nuovo di chi vuole capire, andare avanti
per noi o per i nostri cari.
Un angolo dove scambiare esperienze,
prendere spunti e partire sempre con la giusta marcia e il piede
deciso su quell'acceleratore, che a volte non vorremmo premere ma
che con coraggio e un pizzico di sana pazzia riusciamo a controllare.
Fammi sapere cosa ne pensi e se hai
idee per partecipare, sarei molto felice di condividerle.
A presto!!
Foto da google