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sabato 1 ottobre 2016

ALLATTAMENTO AL SENO SENZA REGOLE



Stavo gironzolando tranquilla tra gli scaffali del super quando arrivo alla corsia dei piccolissimi, hai presente quella corsia ovattata dove tutto è a misura di mamma e neonato?
Ci trovi di tutto, dalle cremine all'ossido di zinco ai prodotti bio ultimi entrati nel settore, dai pannolini alle coppe assorbilatte, dagli omogeneizzati primi giorni al latte in polvere con scritto sotto a chiare lettere che non può essere soggetto a sconti e promozioni per espresso divieto di legge...ecco proprio li la mia mente vola al mio primo mese di allattamento, precisamente alla terza sera a casa con la piccola, piangendo disperata, io e lei insieme, con febbre a quaranta, io, mega coperta dalle spalle fino ai piedi, hai presente quelle copertone che pesano più o meno dieci kili? Era giugno e fuori c'erano circa trentadue gradi. Freddo, brividi, stanchezza ed esaurimento fisico e psichico. In lacrime disperata mando mio marito alle dieci di sera “ prendi il primo latte che trovi ma in fretta perchè non ne posso più!”.
Al terzo giorno dopo il parto portavo una nona, si hai capito bene, un mega reggiseno, latte che usciva in continuazione ma lei troppo piccola non riusciva ad attaccarsi.
Avevo pure un problema di capezzolo piatto, insomma un disastro. E pensare che l'ostetrica il giorno delle dimissioni mi disse che “ allattare è la cosa più naturale del mondo signora non si preoccupi”.



I miei giorni passavano tra urla della piccola affamata che piangeva, tiralatte, tentativo di attaccarla al seno e lavaggio del capezzolo dolorante appena finito l'iter.
Praticamente non esistevo più, uno straccio.
Nel tentativo di consolarmi un'amica mi disse che avrei potuto darle il latte artificiale, in fondo tanti bambini lo prendono senza problemi e crescono una meraviglia, ma io avevo deciso che avrei allattato i miei figli a costo di impazzire e il fatto di avere fortunatamente una buona montata lattea mi spingeva a continuare e ad insistere.
Mi rivolsi ad una zia che in passato aveva fatto la puericultrice e lei, alla quale sarò infinitamente grata per sempre, tutte le sere e qualche mattina passava ad aiutarmi ad attaccare la bimba al seno , a posizionarla nel modo migliore affinchè l'allattamento non fosse una tortura con braccia doloranti e gambe “addormentate”.
Giorno dopo giorno, sera dopo sera io e la piccola iniziammo a prendere il ritmo, lei si sapeva attaccare e io le porgevo il seno nel modo corretto. Cresceva a meraviglia e iniziavo a sentirmi soddisfatta e davvero contenta di non aver demorso ai primi tentativi.
Dopo di lei ho avuto altri tre figli e sono riuscita ad allattarli tutti al seno, anche fino a trentuno mesi. La costanza e la caparbietà mi hanno ripagato in pieno.
Sono stata oltretutto davvero fortunata ad avere una persona sempre vicino che mi aiutasse e per questo che vorrei stilare un mini elenco per chi ne avesse bisogno:

L'ALLATTAMENTO è LA COSA Più NATURALE DEL MONDO...AVREI QUALCOSA DA RIDIRE
E' vero che l'allattamento è la cosa più naturale al mondo, ma è altrettanto vero che bisogna capire come fare, soprattutto in casi particolari come ad esempio bimbi piccoli e seno troppo grosso, o bimbi affamati e montata che tarda ad arrivare.
Come tutte le cose l'allattamento si deve imparare, si deve praticare e soprattutto bisogna avere tanta costanza e voglia di praticarlo. Non mollare alle prime difficoltà!


METTITI COMODA
Per prima cosa ti devi mettere comoda anzi comodissima. Le sedute di allattamento possono durare un'eternità se sei messa male. Dopo qualche minuto il tuo braccio si intorpedirà, la tua cervicale urlerà vendetta e le tue gambe non le sentirai più.
Mettiti sempre nella posizione più comoda per te: distesa, seduta, semi sdraiata, metti il bimbo con la sua pancia rivolta verso la tua e fallo attaccare bene al seno in modo che con la bocca copra tutta l'areola cioè la parte di pelle più scura del seno e non solo il capezzolo, perchè se il bimbo si attaccherà solo a quest'ultimo la produzione di latte non sarà ottimale e soprattutto la possibilità di comparsa di taglietti e ragadi, sarà quasi certa con tutto il disagio e il dolore che ne conseguono

TUTTE LE VOLTE CHE VUOI TESORO BELLO
L'allattamento deve essere a richiesta e non deve essere effettuata nessuna aggiunta di alcun liquido. Cercate di fare in modo che il piccolo svuoti completamente il seno prima di passarlo all'altro e se si addormenta dopo pochi minuti, perché in effetti soprattutto da piccolissimi tendono a rilassarsi un tantino troppo, accarezzalo sulle manine o sui piedini in modo da farlo ricominciare a poppare, fino a quando non lo vedi bello soddisfatto con un rigolino di latte che esce dalla sua bellissima boccuccia.
Il fatto principale è che se non mangia bene, dopo mezzora o poco più ti ritroverai quasi certamente a dover riattaccarlo e la cosa finirebbe per stancarvi e oltretutto non è bene per il suo apparato digerente che non può lavorare ventiquattro ore non stop.

SIAMO MUCCHE!
Finita la poppata se il seno non è completamente svuotato, soprattutto il primo periodo, svuotalo tu strizzando con le mani, con un movimento che va dalla parte alta fino al capezzolo, si proprio come se dovessi mungere una mucca, anche perchè diciamocelo, la differenza non è poi molta. Dopo di che lava bene con acqua e asciuga accuratamente, infine spalma un po' del tuo latte su tutto il capezzolo in modo da ammorbidirlo e dargli la possibilità di ristabilire un equilibrio dermico ottimale. Così facendo se si fossero create delle micro lacerazioni, rimarranno pulite, la pelle elastica e spariranno prima ancora che inizino a dar problemi.

BEVETE MAMME, BEVETE
Bevi tisane rilassanti tipo camomilla e tisane al finocchio, anice stellato e galena che aiutano la produzione del latte e la digestione del neonato. Non ci sono prove scientifiche, forse sono più tradizioni tramandate da mamma a mamma, ma di certo a te farà bene e se tu stai bene, anche il tuo pupetto lo sarà.

PAZIENZA, COSTANZA E TANTO AMORE
Calma, pazienza, costanza e tanto amore: senza di esse l'allattamento avrà , quasi inevitabilmente, vita breve.


Infine ricordati quale importanza ha l'allattamento al seno, l'OMS lo consiglia come esclusivo fino ai 6 mesi di vita e poi come complemento fino ai due anni. Insomma un atto di amore a 360°.

Spero di esserti stata utile e se hai bisogno di qualche altro consiglio sarà ben lieta di dartelo. 
La forza sta nell'unione e nell'aiuto reciproco.




giovedì 15 settembre 2016

Casalinga a tutto acceleratore

Sono passati ben 10 anni dal fatidico giorno in cui ho dovuto decidere di rimanere a casa con i miei pupetti 24 ore non stop.
Ricordo perfettamente l'angoscia del periodo in cui ho cercato di convincermi che fosse la soluzione migliore, che in fin dei conti sarebbe stato meglio per tutti, che avrei potuto dedicarmi totalmente ai mie cari senza corse e affanni e che “mille altre scuse più o meno plausibili”. In realtà io non volevo, non riuscivo a convincermi, non ce la facevo a rassegnarmi.
Come potevo da un lavoro dinamico come responsabile delle risorse umane, responsabile della sicurezza e qualità, insomma un lavoro che implicava di incontrarmi e confrontarmi con davvero tante teste e persone, finire a responsabile solo di casa mia e solo di me stessa?
Lo ammetto: mi sentivo soffocare!
Certo mio marito aveva un lavoro che ci poteva mantenere senza problemi, non mi sarebbe mancato nulla dal punto di vista materiale ma mi sarebbe, di sicuro, mancata la cosa più importante: l'aria.
Io ho bisogno di rapportarmi con gli altri proprio come ho la necessità vitale di respirare.

Comunque dopo lunghi mesi di decisioni e ripensamenti, mi sono ritrovata a consegnare la fatidica lettera di dimissioni. Non potevo crederci, cosa stavo facendo?

Non so se tu mi capisci, se hai vissuto una situazione come la mia.

Quel mattino presi la mia piccola di solo un anno e mi diressi verso l'ufficio, l'auto proseguiva da sola mentre il mio piede poco convinto premeva sull'acceleratore. Lei viaggiava in avanti ma il mio corpo frenava e urtava contro il sedile per retrocedere.
Mentre guidavo, mia figlia da dietro attirava la mia attenzione, mi faceva tante smorfie e sorridevo. Aveva, ha tutt'ora, due occhioni meravigliosamente profondi, scuri, determinati e simpatici.
Tutto sommato, iniziai a pensare, non sarebbe stato male passare tutto il tempo in sua compagnia e delle altre due pesti, di 6 e 3 anni.
Proprio per loro tre avevo maturato questa scelta di rimanere a casa, per seguirli direttamente e per evitare i mille giri, di consegna a scuola, trasporto dalle eventuali baby sitter di turno, o di ricerca del nonno che potesse rattoppare qualche buco in caso di malattie o imprevisti. E poi diciamoci la verità i figli crescono in fretta e il tempo speso con loro non tornerà più, iniziavo a sentirmi una privilegiata in fin dei conti, potevo scegliere liberamente di stare a casa con i miei piccoli...
“ Ma si dai” mi dissi “ tra due o tre annetti, ricomincio a lavorare” ed entrai a consegnare la mia lettera un tantino più rilassata e convinta.

Come dicevo sono passati ben 10 anni e sono ancora qui a fare la casalinga, madre, moglie full time ma nel frattempo ho fatto tantissime esperienze, ho seguito corsi per approfondire i miei interessi, che avevo dovuto accantonare per via della mancanza di tempo, sono cresciuta come persona, mi sono responsabilizzata ulteriormente, sono riuscita a dedicare tempo alle mie amicizie e a me stessa e ora sono felice, appagata, soddisfatta di quella scelta fatta dieci anni fa.
Ho capito che fare la casalinga ti apre un mondo di possibilità, anche sociali ed economiche se lo desideri veramente. Ti dà la facoltà di scegliere, di vagliare, di muoverti liberamente.

Mi sono ritrovata nei panni della madre in carriera e ci stavo a pennello ma poi quando ho indossato l'abito della mamma casalinga mi sono vista altrettanto affascinante e appagata.

“Va bene” mi dirai “ e quindi, dove vorresti arrivare?”

Te lo spiego subito ;O) cosa sta frullando nella mia mente: ho aperto questo blog per farlo diventare un contenitore di spunti, idee, supporto per tutte le donne, casalinghe impegnate in esclusiva tra le mura domestiche o lavoratrici in itinere e sempre di corsa tra casa e lavoro.
Un angolo che possa essere di aiuto anche solo per strappare un sorriso o un “ah meno male che non sono l'unica!”

Un posticino tra sole donne, tutto in rosa ma anche fucsia, arancione, verde, azzurro, blu perchè noi donne abbiamo sempre una soluzione a tutto e sappiamo affrontare la vita sempre con lo spirito nuovo di chi vuole capire, andare avanti per noi o per i nostri cari.
Un angolo dove scambiare esperienze, prendere spunti e partire sempre con la giusta marcia e il piede deciso su quell'acceleratore, che a volte non vorremmo premere ma che con coraggio e un pizzico di sana pazzia riusciamo a controllare.

Fammi sapere cosa ne pensi e se hai idee per partecipare, sarei molto felice di condividerle.
A presto!!


Foto da google