Stavo gironzolando tranquilla tra gli
scaffali del super quando arrivo alla corsia dei piccolissimi, hai
presente quella corsia ovattata dove tutto è a misura di mamma e
neonato?
Ci trovi di tutto, dalle cremine all'ossido di
zinco ai prodotti bio ultimi entrati nel settore, dai pannolini alle
coppe assorbilatte, dagli omogeneizzati primi giorni al latte in
polvere con scritto sotto a chiare lettere che non può essere
soggetto a sconti e promozioni per espresso divieto di legge...ecco
proprio li la mia mente vola al mio primo mese di allattamento,
precisamente alla terza sera a casa con la piccola, piangendo
disperata, io e lei insieme, con febbre a quaranta, io, mega coperta
dalle spalle fino ai piedi, hai presente quelle copertone che pesano
più o meno dieci kili? Era giugno e fuori c'erano circa trentadue
gradi. Freddo, brividi, stanchezza ed esaurimento fisico e psichico.
In lacrime disperata mando mio marito alle dieci di sera “ prendi
il primo latte che trovi ma in fretta perchè non ne posso più!”.
Al terzo giorno dopo il parto portavo
una nona, si hai capito bene, un mega reggiseno, latte che usciva
in continuazione ma lei troppo piccola non riusciva ad attaccarsi.
Avevo pure un problema di capezzolo
piatto, insomma un disastro. E pensare che l'ostetrica il giorno
delle dimissioni mi disse che “ allattare è la cosa più naturale
del mondo signora non si preoccupi”.
I miei giorni passavano tra urla della
piccola affamata che piangeva, tiralatte, tentativo di attaccarla al
seno e lavaggio del capezzolo dolorante appena finito l'iter.
Praticamente non esistevo più, uno
straccio.
Nel tentativo di consolarmi un'amica mi
disse che avrei potuto darle il latte artificiale, in fondo tanti
bambini lo prendono senza problemi e crescono una meraviglia, ma io
avevo deciso che avrei allattato i miei figli a costo di impazzire e
il fatto di avere fortunatamente una buona montata lattea mi spingeva
a continuare e ad insistere.
Mi rivolsi ad una zia che in passato
aveva fatto la puericultrice e lei, alla quale sarò infinitamente
grata per sempre, tutte le sere e qualche mattina passava ad aiutarmi
ad attaccare la bimba al seno , a posizionarla nel modo migliore
affinchè l'allattamento non fosse una tortura con braccia doloranti
e gambe “addormentate”.
Giorno dopo giorno, sera dopo sera io e
la piccola iniziammo a prendere il ritmo, lei si sapeva attaccare e
io le porgevo il seno nel modo corretto. Cresceva a meraviglia e
iniziavo a sentirmi soddisfatta e davvero contenta di non aver
demorso ai primi tentativi.
Dopo di lei ho avuto altri tre figli e
sono riuscita ad allattarli tutti al seno, anche fino a trentuno mesi. La
costanza e la caparbietà mi hanno ripagato in pieno.
Sono stata oltretutto davvero
fortunata ad avere una persona sempre vicino che mi aiutasse e per
questo che vorrei stilare un mini elenco per chi ne avesse bisogno:
L'ALLATTAMENTO è LA COSA Più NATURALE
DEL MONDO...AVREI QUALCOSA DA RIDIRE
E' vero che l'allattamento è la cosa
più naturale al mondo, ma è altrettanto vero che bisogna capire
come fare, soprattutto in casi particolari come ad esempio bimbi
piccoli e seno troppo grosso, o bimbi affamati e montata che tarda ad
arrivare.
Come tutte le cose l'allattamento si
deve imparare, si deve praticare e soprattutto bisogna avere tanta
costanza e voglia di praticarlo. Non mollare alle prime difficoltà!
METTITI COMODA
Per prima cosa ti devi mettere comoda
anzi comodissima. Le sedute di allattamento possono durare
un'eternità se sei messa male. Dopo qualche minuto il tuo braccio si
intorpedirà, la tua cervicale urlerà vendetta e le tue gambe non le
sentirai più.
Mettiti sempre nella posizione più
comoda per te: distesa, seduta, semi sdraiata, metti il bimbo con la
sua pancia rivolta verso la tua e fallo attaccare bene al seno in
modo che con la bocca copra tutta l'areola cioè la parte di pelle
più scura del seno e non solo il capezzolo, perchè se il bimbo si
attaccherà solo a quest'ultimo la produzione di latte non sarà
ottimale e soprattutto la possibilità di comparsa di taglietti e
ragadi, sarà quasi certa con tutto il disagio e il dolore che ne
conseguono
TUTTE LE VOLTE CHE VUOI TESORO BELLO
L'allattamento deve essere a richiesta
e non deve essere effettuata nessuna aggiunta di alcun liquido.
Cercate di fare in modo che il piccolo svuoti completamente il seno
prima di passarlo all'altro e se si addormenta dopo pochi minuti,
perché in effetti soprattutto da piccolissimi tendono a rilassarsi
un tantino troppo, accarezzalo sulle manine o sui piedini in modo da
farlo ricominciare a poppare, fino a quando non lo vedi bello
soddisfatto con un rigolino di latte che esce dalla sua bellissima
boccuccia.
Il fatto principale è che se non
mangia bene, dopo mezzora o poco più ti ritroverai quasi certamente
a dover riattaccarlo e la cosa finirebbe per stancarvi e
oltretutto non è bene per il suo apparato digerente che non può
lavorare ventiquattro ore non stop.
SIAMO MUCCHE!
Finita la poppata se il seno non è
completamente svuotato, soprattutto il primo periodo, svuotalo tu
strizzando con le mani, con un movimento che va dalla parte alta fino
al capezzolo, si proprio come se dovessi mungere una mucca, anche
perchè diciamocelo, la differenza non è poi molta. Dopo di che lava
bene con acqua e asciuga accuratamente, infine spalma un po' del tuo
latte su tutto il capezzolo in modo da ammorbidirlo e dargli la
possibilità di ristabilire un equilibrio dermico ottimale. Così
facendo se si fossero create delle micro lacerazioni, rimarranno
pulite, la pelle elastica e spariranno prima ancora che inizino a dar
problemi.
BEVETE MAMME, BEVETE
Bevi tisane rilassanti tipo camomilla
e tisane al finocchio, anice stellato e galena che aiutano la
produzione del latte e la digestione del neonato. Non ci sono prove
scientifiche, forse sono più tradizioni tramandate da mamma a mamma,
ma di certo a te farà bene e se tu stai bene, anche il tuo pupetto
lo sarà.
PAZIENZA, COSTANZA E TANTO AMORE
Calma, pazienza, costanza e tanto
amore: senza di esse l'allattamento avrà , quasi inevitabilmente,
vita breve.
Infine ricordati quale importanza ha
l'allattamento al seno, l'OMS lo consiglia come esclusivo fino ai 6
mesi di vita e poi come complemento fino ai due anni. Insomma un atto
di amore a 360°.
Spero di esserti stata utile e se hai
bisogno di qualche altro consiglio sarà ben lieta di dartelo.
La forza sta nell'unione e nell'aiuto reciproco.